Se il governo aumenterà le accise sul gasolio, sarà un errore con conseguenze gravi per il sistema paese. Il Piano Strutturale di Bilancio prevede, da quanto emerge dalle indiscrezioni della stampa, l’allineamento delle accise per Diesel e benzina, inquadrando tale intervento con le politiche di decarbonizzazione dell’Unione Europea. In realtà, secondo il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Pasquale Russo, “l’intervento di allineamento avrebbe il solo scopo di fare cassa, con effetti assolutamente negativi sulla competitività degli operatori del trasporto e della logistica. E non solo”.
Conftrasporto-Confcommercio ha da sempre sostenuto interventi in grado di sostenere il processo di transizione sostenibile, ma non è aumentando i livelli delle accise che si possono raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione garantendo la competitività delle imprese. Infatti, ogni intervento di riordino delle spese fiscali e della tassazione dei prodotti energetici “non deve trascurare – spiega Russo – l’indiscutibile dato di fatto che vede in Italia già oggi applicata la più alta aliquota di accisa sul gasolio dell’Unione Europa, che internalizza ampiamente tutte le esternalità ambientali negative, se tradotte in valori economici. Al contrario, tutti gli operatori del trasporto, da chi utilizza i mezzi pesanti a quelli leggeri, hanno bisogno di interventi a supporto del rinnovo del parco veicolare, non certo aumento dei costi”.
Se l’obiettivo è la decarbonizzazione del trasporto stradale, Conftrasporto-Confcommercio è disponibile a trovare soluzioni concrete, ma se si vuole fare cassa a discapito degli operatori si rischia di mettere fuori gioco le imprese e i lavoratori.
In generale, Conftrasporto-Confcommercio auspica che, prima di lanciarsi in iniziative estremamente delicate, il governo avvii un dialogo con i rappresentanti associativi nelle sedi istituzionali previste, avendo ben presente che la sostenibilità del settore non è solo ambientale, ma anche economica e sociale.